Il cosplay del riutilizzo: Akiko Atsuka

Il "cosplay del riutilizzo" è una serie di articoli qua nel blog che mi piacerebbe molto portare avanti e pubblicare più spesso, così per dimostrare che per fare personaggi nuovi o nuove versioni di personaggi vecchi, non occorre spendere miliardi in stoffe particolari e che per fare molte cose non serve necessariamente un'abilità altissima nel saper usare una macchina da cucire.
Gli articolo precedenti di questa serie sono: la divisa di Hogwarts (il mio primissimo articolo!) e la divisa di Yosano Suzume, entrambe delle divise scolastiche perché in fondo sono le cose generalmente più facili. Questo articolo però riguarda l'original, di ispirazione nettamente giapponese, che ho portato alla Marcia dei 100 spettri che si è tenuta a Treviso il 30 giugno scorso durante il Nipponbashi Masturi.

Partiamo dall'inizio, da come nacque questo personaggio...

Era un venerdì pomeriggio di fine maggio, uno dei primi giorni caldi, finito di lavorare passai in bar per fare un saluto che si trasformo in una lunghissima chiacchierata fino ad ora di cena. Le raccontai quello che mi frullava per la mente da qualche giorno: andare alla Marcia dei 100 spettri, andarci in costume, non uno nuovo-nuovo, perché non avrei avuto né il tempo di realizzarlo, né avrei avuto i fondi necessari, ma cercare di utilizzare qualche capo che avevo già a casa.
Più parlavo e più pensavo a cosa avevo a disposizione a casa da poter riutilizzare per il costume.
Volevo creare uno spirito vestito di bianco, con i capelli chiari, con un costume che desse una sensazione di mistico e fluttuante al tempo stesso.
Per la serie semplice semplice.
Pensai subito i kimono che avevo utilizzato per il cosplay di Uka Sama, per fortuna li avevo realizzati separati altrimenti sarebbero stati inutilizzabili per via della pesantezza!
Tempo: 0
Costo: 0€
Bonus: dare nuova vita ad un costume a cui hai dato l'anima, ma che d'estate non puoi portare per il troppo caldo.
Ma cosa metterci sotto? Sicuramente non avrei potuto girare per il centro di Treviso con solo il kimono e le mutandine addosso, sarebbe stato sconveniente!
Una gonna ampia, a ruota, lunga, molto lunga, che con lo strascico del kimono bianco si drappeggiasse a terra, dando proprio quella sensazione che volevo creare. Mi venne in mente che avevo già una gonna del genere: quella di Euphemia Li Britannia, peccato fosse in rasatello e che con il cotone opaco del kimono facesse a pugni, così decisi di farla, tanto non ci avrei messo molto tempo. Visto che il budget a disposizione non era altissimo e dove si può cerco sempre di risparmiare, decisi di utilizzare uno dei mille lenzuoli bianchi che mia madre mi aveva regalato dopo aver svuotato gli armadi della nonna, "porta a casa, magari ti è utile per qualche costume!" detto fatto. Taglia il cerchio più grande che il lenzuolo mi consentiva, ho messo l'elastico, ho fatto l'orlo e la gonna era finita!
Tempo: 1 ora
Costo: 0€
Bonus: aver liberato mia madre da almeno un lenzuolo inutilizzato da secoli.

Io parlavo e Giulia nel frattempo disegnava.
Passammo a ragionare sul suo di costume, c'erano due vie possibili: o si faceva un costume come il mio oppure un costume all'opposto, scegliemmo la seconda strada.
Visto che il mio costume era principalmente bianco, lei lo avrebbe avuto nero; il mio era lungo, il suo sarebbe stato corto; io avevo dei fiori caldi disegnati, lei avrebbe avuto dei fiori freddi. Giocando su questi opposti, iniziò a venirci in mente anche la storia dei due personaggi...

Mancava qualcosa però a questi due costumi, qualche accessorio per dargli quel tocco in più.
A me venne subito in mente un ombrellino bianco, come il costume, con mille fiori che lo decoravano, Giulia invece pensò ad una lanterna, con i fiori che scendevano come una cascatella, ma una lanterna senza luce a cosa serve? Così pensò di aggiungere delle lucine natalizie a luce fredda tra i fiori, io invece le misi a luce calda drappeggiate tra i fiori dell'ombrello.
Tempo: 3 ore
Costo: 20€ circa, tra fiori e ombrello
Bonus: le lucine in un costume attirano sempre più foto!
Pecca: le batterie delle luci pesavano troppo e mi hanno distrutto l'ombrellino, la prossima volta devo ricordarmi di non metterle direttamente sulla copertura che è molto debole, ma cercare di fissarli al manico che è più resistente.

Photo by Massimo Malvestio Photography


Akiko Atsuka e Isane Reika sono figlie di due famiglie rivali che si contendono il potere ed il prestigio a corte. Segretamente amiche, usano dei campanelli per comunicare quando è possibile incontrarsi. Purtroppo diverranno vittime delle loro stesse famiglie, pedine sacrificabili nell'ascesa ai piani più alti della nobiltà.
Tornano come Goryo, spiriti vendicativi indissolubilmente legate al rancore l'una all'altra, decise a trascinare nell'aldilà le "dinastie dei fiori" (difatti, Atsuka è scritto con gli ideogrammi di fiore caldo, mentre Reika di fiore freddo, da qui il soprannome tramandato negli anni di quella insensata guerra).

Questa è la sinossi che abbiamo inviato all'iscrizione del contest per il miglior costume e spero che prossimamente Giulia mi dia il consenso di pubblicare la storia completa qua sul blog!

Photo by Andrea Cosmo
Ricapitolando:
2 ore (e 2 caffè) per l'ideazione dei costumi,
4 ore per la realizzazione delle parti mancanti del mio costume,
20€ complessiva di spesa 
Direi che posso ritenermi più che soddisfatti del risultato finale!

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Ci sentiamo la settimana prossima con un nuovissimo articolo, ma non so ancora se sarà il solito Monthly Progress Post oppure un resoconto del Rimini Comix, sempre se succederà qualcosa di interessante!
Comunque seguitemi su Facebook ed Instagram (@ayidak), sicuramente pubblicherò qualche foto in fiera: selfie in macchina, il sudore, quello che mangeremo, il caldo atroce, le granite, il caldo,...!

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